Scritto da elena

Arnica Montana segreto della natura: pianta rara, potente e millenaria, usata da popoli alpini per lenire dolori, traumi e infiammazioni. Scopri proprietà, curiosità, controindicazioni e perché è considerata un vero elisir naturale. Una guida completa per conoscerla, rispettarla e utilizzarla al meglio nei rimedi di oggi.

ARNICA MONTANA SEGRETO DELLA NATURA

Cresciuta tra le alture più pure e selvagge d’Europa, l’Arnica è una pianta che ha accompagnato generazioni di uomini nei sentieri della guarigione naturale. Dalla tradizione alpina alle moderne applicazioni fitoterapiche, il suo valore rimane inalterato. In questa guida esplorerai l’habitat, le caratteristiche botaniche, le proprietà terapeutiche e le curiosità storiche che rendono unica questa straordinaria specie montana.

Arnica montana L. – Scheda Botanica

  • Nome scientifico: Arnica montana L.
  • Nome comune: Arnica

Descrizione: l’Arnica è una pianta erbacea della famiglia delle Compositae; è una pianta perenne, con rizoma cilindrico e scapo eretto, villoso di 20-50 cm di altezza.

Il profumo dell’Arnica è molto gradevole ed aromatico ed il colore del fiore è di un aranciato chiaro nel centro e sfuma in un giallo vivido nei petali. I petali tendono ad aranciare ed assottigliarsi mano a mano che la pianta sfiorisce, ma anche in questa fase i principi attivi sono presenti e vividi nella pianta, anche se sarebbe meglio raccoglierla mentre è in piena fioritura.

Cresce nei prati umidi delle zone di montagna. La fioritura avviene da giugno a luglio. Ha foglie sessili disposte a rosetta alla base dello scapo, pubescenti e di forma bislunga ellittica.

Fa fiori a capolino grande e solitario del diametro di 5, 6 centimetri. Ha fiori tubolosi centrali di colore giallo aranciato con lunghi petali periferici dello stesso colore.

Arnica

Arnica montana L.

I nomi comuni dell’arnica:

Il nome “arnica” deriva dal termine greco “arnakis”, che significa “pelle di agnello”. E’ riferito alla foglia dalla superficie morbida e lanuginosa. Era detta anche “pianta dello starnuto” perché è questo l’effetto che provoca il fiore quando viene schiacciato. La denominazione “erba di acrobata” che viene dato all’arnica in alcuni casi, si riferisce invece all’utilizzo per lenire le contusioni e le slogature.Un tempo le foglie e le radici venivano fumate come tabacco da erboristeria e da qui deriva il nome “tabacco di montagna”, o “dei savoiardi”, o “dei cappuccini”, o “dei Vosgi” o “delle Alpi”.

E’ detta anche “flagello del lupo” e “china dei poveri”; quest’ultimo nome veniva dato perché un tempo si prescriveva il suo fiore in infusione per le febbri intermittenti, in alternativa alla corteccia di china, che allora era molto costosa sui mercati erboristici. Goethe attribuì la propria salvezza a questa pianta quando venne assalito da una febbre incontrollabile e ne lasciò testimonianza scritta:

“Quando dentro di me cominciò la battaglia tra la vita e la morte, sentii che le schiere della vita, con questo fiore sul loro vessillo, aprivano con la forza una breccia e preparavano la sconfitta all’esitante nemico mortale e minaccioso. Ringiovanito dalla guarigione la elogiò immensamente ed è comunque lei stessa che si esalta, la vera, inesauribile, natura”.

E’ in grado di impollinarsi da sola, quindi sessuata; in mancanza di insetti impollinatori, o di vento, le singole piante si piegano le une verso le altre fino a impollinarsi con i fiori vicini.

Una pianta ormai rara e nobile

Pianta diffusa in tutta Europa,in Russia meridionale e nel Nord America, oggi l’Arnica in Italia è una specie protetta e in molte regioni la raccolta è regolamentata perché è sempre più difficile trovarla.

La sua rarità è dovuta all’agricoltura sempre più intensiva e alla raccolta eccessiva in alcune zone montane. I concimi chimici la uccidono, così come uccidono molte altre specie di piante officinali e di piante in genere. L’arnica ama le torbiere e i pascoli freschi non calcarei ed i luoghi dove la si trova regalano solitamente paesaggi d’alta quota molto belli e zone fresche e umide immerse in boschi particolarmente suggestivi.

Andare alla ricerca dell’Arnica montana è un’esperienza sempre arricchente e meravigliosa.

L’Arnica è un’alleata preziosa che da sempre viene utilizzata nelle zone montane per curare reumatismi e contusioni; le piante di Arnica fanno parte del paesaggio alpino così come i fiaschi di vetro contenenti i fiori messi al sole sui tipici balconi, o ballatoi in legno di larice delle case di montagna; i fiori vengono mesi a macerare per estrarne l’olio “miracoloso”.

Insieme all‘Iperico (o Erba di San Giovanni, o Erba scaccia diavoli), l’Arnica è forse uno dei rimedi più conosciuti ed utilizzati dalle popolazioni dell’Arco Alpino e di tutte le zone montane in genere.

Pecore, capre e camosci si nutrono di arnica, mentre le mucche tendono a evitarla, perché causa loro ematuria (sangue nelle urine).

Controindicazioni dell’Arnica

Attenzione! Non se ne deve fare un uso interno e non si deve mai applicare sulla pelle lacerata; se utilizzata male può provocare nausee, coliche e può avere effetti avversi sul sistema nervoso.

i fiori di Arnica

Arnica – i fiori

Proprietà Terapeutiche e Principi Attivi dell’Arnica

Alla fine del diciannovesimo secolo l’Arnica veniva utilizzata molto per curare le commozioni cerebrali provocate da cadute o da colpi ricevuti alla testa e la definirono allora “Panacea lapsorum”, ovvero “medicina dei caduti”.
Ha proprietà antinfiammatorie e modera i riflessi spinali; ha un’azione sedativa generale che consente di usarla nelle forme arteriosclerotiche con disfunzioni cardiache.

Questa azione è data dagli alcoli, anidiolo e faradiolo contenuti nei capolini e nella radice; sono tutti principi attivi spasmolitici a livello di muscolatura liscia vascolare. Questo impiego però ha delle controindicazioni gravi date da problemi gastrici e a volte provoca paralisi dei centri nervosi.

Oggi l’Arnica si utilizza a livello casalingo solo per uso esterno come antiecchimotico, revulsivo e risolvente nelle affezioni reumatiche. Arnidiolo e faradiolo agiscono permettendo la distensione dei tessuti infiammati e fungono anche da antistaminici e antinevralgici. L’isoquertricina (flavonoide) infine stabilizza le membrane cellulari.
Si è visto che aumenta la resistenza degli animali alle infezioni batteriche stimolando l’azione dei globuli bianchi ed elimina i batteri dannosi. Si è rivelata utile ad esempio contro la Salmonella.

Arnica dei monti

Scapo eretto e villoso di Arnica montana

F.A.Q. Le mie domande:

  • Che cosa significa “pianta perenne”?
    Una pianta perenne compie il suo ciclo di vita nell’arco di un anno e rimane in stato di latenza nel terreno nei mesi freddi, per poi riprendere la fase vegetativa nei mesi caldi. Una pianta perenne è una pianta che “non muore” con la fine della stagione vegetativa.
  • Che cosa significa la parola “rizoma”?
    Il termine “rizoma” indica una modificazione del fusto di una pianta erbacea; la sua funzione è quella di immagazzinare amidi e proteine che serviranno alle piante perenni per sopravvivere sotto terra nei mesi freddi. Il rizoma è un organo ingrossato, sotterraneo con decorso generalmente orizzontale. Le felci e molte piante acquatiche possiedono rizomi. In molte specie vegetali il rizoma è ricco di tessuti parenchimatici di riserva contenenti amido.
  • Che cos’è lo “scapo”?
    Lo scapo è un asse fiorifero privo di foglie che alla sommità presenta un fiore o un’infiorescenza. Nel caso dell’ Arnica montana, lo scapo prende vita dal rizoma.
  • Che cosa significa “villoso glanduloso”?
    Significa che è provvisto di villi glandulosi. I villi sono delle estroflessioni pilifere.
  • Che cosa significa “foglie sessili”?
    Si dice degli organi privi di un sostegno specifico. Nel caso dell’Arnica montana, la foglia è sessile perché priva di picciolo.
  • Che significa foglie “pubescenti”?
    Significa che sono ricoperte di peli morbidi al tatto, corti, sottili e poco densi.
  • Che cosa sono le “torbiere”?
    Superficie di terreno in piano, acquitrinosa, dove si forma la torba.
  • Che cosa significa “antiecchimotico?
    Significa che assorbe le ecchimosi.
  • Che cosa significa “revulsivo”?
    Che irrita la cute.
  • Che cos’è la “Salmonella“?
    E’ un’infezione batterica intestinale.

Bibliografia e fonti:

Articolo estratto dal libro  “Storie Selvatiche di Maghi Streghe e Piante medicinali” di elena delle selve.


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Scritto da elena

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